martedì, aprile 24, 2007

Tributo alle Delta, ma soprattutto al loro Padre naturale


Ciò che rende una persona un genio non sono le sue scoperte, le sue invenzioni o le sue opere d'arte: è nell'approccio alla vita e nello spirito che si riconoscono le grandi qualità dell'animo umano. Oggi ho scoperto un genio, che prima di essere genio è anche stato recente oggetto dei miei studi, leggendo questa sua citazione:

"Nella scienza si tenta di dire agli altri, in modo accessibile a chiunque, qualcosa che nessuno sapeva in precedenza. Giusto il contrario di quello che si fa nella poesia."

domenica, aprile 22, 2007

Latinismi...

In Vino Veritas,
In Bagno Badedas,
In Pede Adidas,
In Culo Ananas.

venerdì, aprile 20, 2007

It's a Wonderful world


Giusto qualche settimana fa, giusto prima di Pasqua, giusto pochi giorni prima della manifestazione cittadina per la sicurezza proposta dall'ex soubrette di Teocoli nonchè ex ministro dell'istruzione e attuale primo cittadino della città più brutta d'Italia (prima o poi il comin' soon sarà sui vostri schermi) mi sono successe 3 cose che voglio riportare e che meritano di finire su questo blog in modo che restino scalfite nella storia.
Dovendo studiare per l'esame del poker (che, avendolo dato ieri, oggi ritrovo il tempo per dedicarmi anche al blog), ho preso l'abitudine di frequentare la biblioteca comunale di Moncalieri e lì dedicarmi alla passione/professione studente tra un'equazione di Dirac un libro di Paolo Rossi e un DVD di Totò.
Per chi studia, sa bene quanto sia importante la scelta del luogo ai fini del rendimento: siccome camera mia, dopo poche ore di permanenza rischia di diventare inagibile per via dell'aumento incontrollato dell'entropia caotica quantistica (che cazzo ho detto non lo so, ma penso sia chiaro), il dipartimento di fisica mi mette tristezza e l'aula studio in via Michelangelo è troppo scomoda in quanto raggiungibile con 2 bus e per via dell'abbondanza di esseri femminili tipo tacco a spillo, minigonna e maglietta scollata che sfilano ininterrottamente e portano inesorabilmente sulla via della distrazione cronica, sono giunto alla conclusione, dopo svariati tentativi di pomeriggi di studio intensivo finiti in malo modo, che la biblioteca di cui sopra rimane un buon compromesso tra tutte le possibili opzioni di studio.
E poi, cosa non da poco, la macchinetta del caffè è stata impostata male e la "bevanda al gusto di cioccolato&caffè" ha lo stesso prezzo del bicchiere vuoto (selezionabile col pulsante accanto a quello della "bevanda al gusto di cioccolato&caffè") vale a dire 5 cents. Inevitabile la dipendenza incontrata da quella brodaglia schifosa: in tempi di grossa crisi di studio e grossi abusi la definii "il crack degli studenti".

Una mattina dunque, avendo deciso di recarmi in biblio a monca, esco di casa ad un'ora ad elevato rischio di passaggio di autobus e, dopo qualche decina di minuti, intuisco di aver sbroccato per l'ennesima volta l'orario. Tra un diofà e la madona disfa decido di abbandonare la fermata e tornarmene mestamente a casa ma, tempo 10 secondi, vedo un'auto che mi sfiora e accosta davanti al cancello di casa mia, la raggiungo imorovvisando un'improbabile corsetta mattutina e trovo la madre di un mio compaesano che mi dice:" Ho visto che tornavi a casa e ho pensato che avessi perso il bus. Vado giù a Moncalieri, ti serve uno strappo?"

Il giorno dopo, cercando una migliore organizzazione logistica, esco di casa alle 8.47 con passaggio bus previsto alle 8.55. Arrivo alla fermata e, tempo 10 secondi, dal giardino di una villetta esce un Defender tutto sgangherato, mi si avvicina e il tipo mi fa:"Vai giù a Moncalieri? Dài salta su che ti do uno strappo, chè se aspetti il bus si fa notte!". Un personaggio, questo, che ti capita di incontrane uno su mille. Mi fa:" Sai, anche io ho una moto" dopo che gli ho raccontato della mia cb500 "poi un giorno, uscendo dal sottopasso di corso Unità, un deficiente mi ha chiuso la strada senza lasciarmi nessuno spazio per passare. Allora io ho provato ad impennare per saltarlo ed evitare di ammazzarmi, ma ai 12o Km/h anche se hai un mille, non si alza. Allora, visto che sono ancora lucido di riflessi, mi sono buttato sul prato a destra. Mi sono solo rotto la clavicola, ma adesso il braccio sinistro non si alza più della spalla. Bisogna fare attenzione." E via altri racconti del genere per tutta la durata del tragitto.

Il giorno dopo decido di frequentare l'ormai familiare ambiente bibliotecario anche nel pomeriggio, consumando un lauto pranzo consistente in un panino, una mela e una bottiglia di tè freddo autoprodotto durante una pausa ritagliata di minuti 10 nei giardinetti lì vicino.
Avevo appena terminato di nutrirmi e mi stavo assaporando a profonde boccate il respiro dello stacco tra un pasto sano e nutriente ed il ritorno al lavoro qundo si avvicina un ragazzo e mi fa: "E' libero quel posto lì?", indicando col dito la panchina sulla quale avevo distribuito in maniera casuale giacca, zaino, libro ecc. Lo guardo strano perchè in tutto il parchetto c'erano altre dieci panchine libere e gli faccio "No, figurati, siediti pure". "Non sono un pazzo, è che preferisco mangiare in compagnia." "Mi spiace, io ho già dato, ma se vuoi ho ancora un po' di tè freddo.". Gradisce e mi fa:"Se vuoi, invece, io ti posso offrire un caffè." Come rifiutare, così il tipo tira fuori da uno zainetto un fornello ad alcool, moca e caffè e mette su una caffettiera da due. Sorge una conversazione tra due perfetti sconosciuti su interessi comuni sorseggiando una tazza di caffè addolcita con il miele delle sue api all'ombra dei giardinetti davanti alla biblioteca.

Tutto questo per dire cosa?
Se tutti noi fossimo attenti al prossimo e disposti ad abbattere il muro dell'indifferenza che ci porta a vedere "gli altri" come estranei alla nostra dimensione-vita e a considerare il diverso e lo sconoscito non come una minaccia ma come un'opportunità, probabilmente un domani non ci sarà più bisogno di prendere l'autobus per andare a lavoro perchè tanto, qualcuno uno strappo te lo darà sempre, ma soprattutto non vedremo sicuramente più sindaci organizzare manifestazioni popolari per richiedere al governo maggiori forze dell'ordine per garantirci la sicurezza.