venerdì, novembre 30, 2007

Happy Birthday


Dieci anni. Una decade, due lustri o, se preferite un decimo di secolo.
Sono nato dieci anni fa.
Non nel senso anagrafico del termine, ma dal momento in cui ho avuto piena consapevolezza di me stesso e di quel che mi circondava.
La mia infanzia la colloco nei primi due anni del liceo: gli anni in cui ho incominciato a fare i primi passi nel mondo della musica e a prendere la prime sbornie di vita.
Gli anni in cui imparai a riconoscere la musica buona da quella commerciale, disprezzare Spice Girls & Take That e ammirare i gruppi che partecipavano a Pagella Rock.
Seconda metà degli anni Novanta.
Quell'età in cui inizi ad imbucarti alle feste, leggi i giornali ti appassioni di politica, le ragazze che non te la danno e film vietati ai minorenni tipo arancia meccanica o l'esorcista.
L'Odio di Kassovitz... Cazzo che fico che era!
Prime cassette sdoppiate, Dookie, Black Album e Persiana Jones, con tanto di spettacolo Live all'Hiroshima e di stage divin' che per poco non ci lasciavo una clavicola. Poi i Nirvana, che prima ancora che si parlasse della fine degli anni Novanta erano già passati da idolo a leggenda, con Krist Novoselic che molla tutto e Dave Grohl che te lo ritrovi un paio d'anni dopo leader dei Foo Fighters e poi batterista per i Queens of The Stone Age.
Jack Frusciante letto abusivamente nelle ore di italiano, che tanto era senz'altro meglio che seguire tediosissime lezioni di una prof che non sapeva cosa fosse il franchismo.
Tutto era una presa di posizione 'CONTRO', a priori. Sovversione del Sistema era il ritornello che faceva da eco ad ogni discorso.
Rifiuto di tutto, senza motivo e senza spiegazioni. Se il mondo non fosse esistito io non sarei mai nato perchè non ci sarebbe stato nulla a cui oppormi.
Proposte zero: se tutto stava andando a puttane non ero certo io quello che doveva salvare le cose, anzi tanto meglio: più marcio sarebbe diventato e più mi sarebbe piaciuto.
Era questo che mi inseriva di fatto nel contesto della cultura Punk: il disprezzo per tutto senza speranza di salvezza.
Sovversione degli schemi logici, un'ordine costituito da sabotare con l'unico scopo di esportare al mondo esterno il travaglio adolescenziale che stavo vivendo.
Tutto era così semplicemente e candidamente incasinato. L'epoca dei grandi ideali e delle facili utopie slogan a profusione, sesso e violenza e fedeli alla linea.
Però il sistema era più forte di quanto credessi e non dava segno di cedimento e ci si ritrovava anno dopo anno a battersi per motivi via via sempre più futili. Dai buoni scuola, al distributore per panini. E la convinzione che si faceva largo piano piano nella mia testolina di teenager era che se il sistema non sarebbe crollato, prima o poi avrebbe cambiato me.
In peggio ovviamente, trasformandomi lentamente in un parassita, come l'uomo di Kassovitz che si lascia trasportare dalle scale mobili.
Ma intanto crescevo e anno dopo anno, quando mi ritrovavo a fare due conti con l'anno passato, mi vedevo sempre più forte con un'esperienza maggiore che mi dava sicurezza.
Ma intanto crescevo, con un walkman sempre nello zaino e l'energia di una stratocaster distorta nelle orecchie...

martedì, novembre 20, 2007

A Morte la Casa savoia


Davvero nel paese delle meraviglie!!
Neanche 5 anni che son rientrati dall'esilio e già si son messi a ricattare lo Stato: 170 milioni li ha chiesti 'il principino' e altri 90 il figlioletto, per 'danni morali' più, è ovvio, l'immediata restituzione dei beni 'illegittimamente sequestrati'.

'Illegittimamente sequestrati'????
Danni morali??????
Ma stiamo scherzando???

Vorrei sapere cosa ne pensano di danni morali i parenti di Dirk Geerd Hamer, ucciso dal principino.
Vorrei sapere con che faccia i nostri politici oggi si stupiscono di tale richiesta quando furono loro stessi (Ulivo&Margherita in primis) a votare per il rientro dei savoia nonostante la forte disapprovazione del loro elettorato.
Oggi un tale massone assassino delinquente e puttaniere dovrebbe starsene in carcere.

Tutto ciò non fa altro che rispolverare in me un po' di sano e genuino spirito anti-monarchico.

Come quella volta, avevo 8 o 9, vidi a torino un cassonetto della spazzatura e la scritta a bomboletta rossa "CASA SAVOIA".
O quando appresi delle eroiche gesta dell'uomo riportato in foto.
O come quando lessi la notizia che il principino in carcere c'era finito sul serio,
ancora una volta mi viene da cantare :



A morte la casa Savoia
Bagnata da un'onta di sangue
Si sveglia il popol che langue
Si sveglia il popol che langue
O ladri del nostro sudore
Nel mondo siam tutti fratelli
Noi siamo le schiere ribelli
Sorgiamo che giunta è la fin
A morte il re e il principin
A morte il re e il principin

lunedì, novembre 12, 2007

Scusa, puoi ripetere? Non ho mica chupito!

I: Quasi quasi mi farei un chupito analcolico, senza rum.
L: No, no! Ascolta me: senza rum non ne vale la pera.