giovedì, luglio 14, 2011

Poliedrismi interiori...


... in dicotomia cromatica".
Questa foto, scattata poco più di un mese fa racchiude nel suo titolo tutta l'essenza della mia esistenza.
Ammetto che mi sono subito innamorato del Centro de Arte Contemporaneo de Malaga dal momento in cui, giunto all'ingresso, non ho dovuto pagare il biglietto. Dentro ci si trova anche un po' di roba interessante, comprese un paio di opere di Andy Warhol, ma questa foto è la MIA opera. Il gioco di riflessi venuto rispecchia in pieno le sfaccettature dell'essere umano, proprio come nei quadri cubisti di Picasso, che proprio a Malaga c'è nato. E così da Malaga a Brescia, passando per Bergamo, Milano e Torino, la mia esistenza si scompone in tanti frammenti almeno quanti sono le parti che mi compongono. Direi "armoniche", ma è troppo azzardato come termine.
Tante esperienze, influenze e dipendenze che sommate danno quel tutt'uno che sono. E a volte è difficile ricomporre il puzzle senza dimenticare qualche pezzo. Altre volte è qualche pezzo che lo vorresti incastrato, ma proprio vedi che non ci sta. Perchè?
Altra domanda che si aggiunge all'elenco delle domande indiscrete che non troveranno risposta.
Ah, ma "le domande non sono mai indiscrete, le risposte a volte lo sono". Almeno, così diceva al monco quel vecchio bounty killer che è diventato il colonnello Mortimer....
Balle. Balle colossali, caro Sergio!
Sono le domande alle quali non si sa dare risposta, o quelle che non si fanno perchè già se ne conosce la risposta, che bruciano dentro più di ogni cosa a chi le pone e chi le riceve. E io, a fare domande sono the number one, proprio non ce la faccio a stare tranquillo un secondo che.... TAC! Ti frego con una domanda indiscreta, come quella spedita via fax stamane all'ufficio concorsi e a cui "spero" non segua una risposta sennò sono fottuto. (Perchè, giusto per far capire, per me quella domanda così "estemporanea" sarebbe servita per avere delle risposte che non sono arrivate. Ma che cazzo, non mi andava bene starmene buono e tranquillo dove sono? Altra domanda di una indiscrezione colossale)
Il tutto, dicevo, in una "dicotomia cromatica". Ammetto anche di essere stato alquanto fortunato nella scelta mattutina e randomizzata dei vestiti da indossare: rosso nei pantaloni in centro e blu nella maglia e nelle scarpe e, con due passaggi da principiante in post-elaborazione che chiunque-sappia-minimamente-usare-photoshop-avrebbe-fatto-di-meglio, et voilà la sagoma emerge da un fondo metà rosso e metà blu: i due colori primari che rappresentano un l'opposto dell'altro.
E' il dualismo, baby, che da sempre attanaglia il Nostro Universo.
Materia e Anti-Materia, Onda e Particella, Bene e Male, Amore e Odio, Razionalità e Delirio. E da sempre io sono convinto che non potrebbe essere altrimenti. Paradossalmente, è solo nel dolore che si può provare gioia, dopo l'oppressione che si può gustare la libertà e l'amore può nascere solo dopo aver sperimentato l'odio. Il resto sono solo buoni sentimenti che non portano da nessuna parte, se non a una noia mortale. Per questo se vorrò prendermi la libertà di passare ancora con il rosso nei prossimi 2 anni mi vedrò costretto a fare autostop. E se stasera mi sbronzo di brutto, domani saprò decidere del mio futuro con più saggezza e se oggi mi odi, un giorno mi ringrazierai.

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