venerdì, febbraio 02, 2007

Bipallismo all'Italiana


Che bello vivere in un paese che rispecchia in toto il dualismo delle leggi che governano il cosmo!!
Noi italiani l'abbiamo già capito da anni: non può esistere una parte se non c'è una controparte che si contrapponga alla prima in modo che la somma delle due sia zero (anche se a tale risultato si giunge sommando due termini identicamente nulli...)
Oramai siamo tutti assuefatti dal sistema bipolare al punto che ci sembra strano che in qualsiasi discussione non ci siano i "due schieramenti". Hanno fatto una "retata" alla stazione di Roma per beccare i cosiddetti "portoghesi" e multarli, ma se nel servizio su Tg2 10 minuti non viene inserito il commento di un "abusivo" che, colto in flagrante, denuncia la sporcizia sui treni , allora il tele-manipolato entra in confusione: dov'è la contro-intervista? E la smentita? Non è che è tutta una montatura?

Macchè...

In parlamento non è che sia poi molto meglio, anzi è che nasce il groviglio.
Chi la propone questa legge? Se l'ha proposta uno dei nostri la votiamo in massa, altrimenti opposizione dura senza paura. Poco importa se non si conosce nemmeno l'argomento, l'importante è difendere a spada tratta le ragioni della propria coalizione e cercare di screditare l'avversario. Il tutto, ovviamente, senza fare riferimento all'oggetto della discussione facendo finta che la verità sia una, unica e indiscutibile.
Chi dovrebbe divulgare le informazioni sulle mosse dei nostri dipendenti-papponi non perde occasione per invertire sistematicamente la priorità delle cose: poco rillievo al "Cosa", giusto due parole per evocare nella mente del tele-guidato o del lettore distratto un qualche vago ricordo su qualcosa di "già visto/già sentito", nulla al "Perchè", non sia mai che qualcuno fa qualcosa nell'interesse di qualcun'altro, ma avanti Savoia con i "Chi" e soprattutto con i "Che Cosa ha Detto Questo", "Che Cosa Ha Risposto Quell'Altro", "Con Chi Ha Cenato Tizio", "Il Bollettino Medico Di Caio" e via discorrendo.
Non sto parlando di "Verissimo" o "la non-Vita in Diretta", ma del più autorevole dei canali di informazione pubblica: il Tg1.
Prendiamo ieri sera: il senato approva la proposta dell'ex ministro Calderoli, già propositore della legge elettorale da lui stesso definito una porcata, sull'ampliamento della base americana di Vicenza. La proposta passa al pelo e l'opposizione insorge, e, come ci si aspetta in questi casi e in questo sistema bipolare, invoca le dimissioni del governo.
Che fa il TG1? 30 secondi di cronaca parlamentare e poi una carrellata di 5 minuti di commenti dei politici a 360°. Sulla legge? Sulla base di Vicenza? Sul ruolo dell'Italia all'interno della Nato? Ma va!!
Queste sarebbero "notizie" e in quanto tali è meglio abolirle per non disturbare le opinioni.
Dall'altra parte, il Tg3 sta diventendo sempre la Radio Kabul nostrana: ieri servizio-propaganda su quant'è bravo Marrazzo perchè ha fatto iniziare i lavori in un ospedale di Roma dopo che era stato denunciato in un servizio qualche tempo fa un evidente e scandaloso stato di abbandono dei locali semi-interrati.

La logica che governa il sistema bipolare è tanto semplice quanto spietata: una riga sul campo di giuoco che divide le due formazioni, i due schieramenti che fanno melina per 90° e gli arbitri che se non si confondono con il pubblico, sono a libro paga di una delle due società. Guai assegnare una punizione ad una squadra se poi non se ne concede una anche all'altra. Guai cercare un dialogo possibile tra le due parti, meglio, piuttosto truccare di nascosto la partita e fingere di giuocare.
Sono troppo giovane per poter dire di rimpiangere la prima repubblica e il pentapartito, e i tempi in cui ogni appalto pubblico serviva per finanziare partiti in base al loro peso politico, ma sinceramente trovo snervante, al limite del disgusto, sentire quotidianamente mediocrità del calibro di "Castagnetti" (pizza Margherita) o "Rotondi" (Nuovi Demo-Cretini) parlare nelle telecamere senza sentire niente.


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