giovedì, luglio 06, 2006

Sistemi Caotici e Turbolenti

Questa è camera mia, meglio: questa è la mia camera come l’ho trovata oggi pomeriggio quando sono tornato a casa dall’università dopo aver sostenuto 3 ore e mezza di esame scritto. Questo invece è il professor che tiene i corsi di oceanografia e fisica delle onde non-lineari, è diventato il mio idolo da quando ha iniziato a venire a lezione con camicie hawaiane e le braghe corte…
Ebbene, sono entrato nel tunnel della sessione estiva: dopo aver lungo cicaleggiato nei mesi di maggio e giugno è per me giunto il momento di sbattermi un poco e questa foto lo dimostra. Non che ne vada fiero, ma fin da piccolo facevo il tifo per il caos: avevo un quadernetto con in copertina Lupo Alberto in una camera che al confronto la mia è ordinata e il motto scritto a caratteri cubitali: “I GENI VIVONO NEL CAOS, I FESSI NELL’ORDINE”.
Al liceo poi, quando qualche odiato professore si permetteva di farci notare che l’ultima fila di banchi era peggio di un porcile, era il massimo del godimento: io e il mio compagno di banco ci guardavamo dritto negli occhi e accennando un sorriso si rispondeva in coro : ”Lei sa cosa diceva Shakespeare? L’ordine è la virtù dei mediocri…” Non ci venne mai in mente di verificare se la citazione fosse corretta, ma aveva in sè un fascino così grande che bastava a esaltarci.
Adesso sono all’università e medito il fatto di come la turbolenza sia molto più efficace rispetto al moto browniano o alla diffusione molecolare nel trasporto dei traccianti passivi in un fluido. Ad esempio sto studiando sulla scrivania, prendo una matita dal cassetto e la lascio lì senza rimetterla a posto: diffusione molecolare. Do un colpo accidentale e la matita rotola per terra: moto browniano. Squilla il telefono, con la matita in mano vado a rispondere in sala, è una compagnia telefonica che vuole propormi un’offerta vantaggiosissima, riattacco seccato dopo 5 secondi, lascio la matita sul mobiletto del telefono, ritorno a studiare sulla scrivania e non trovo la matita che avevo in mano poco tempo prima: moto caotico. E la foto iniziale è la prova sperimentale che il caos ormai fa parte della vita quotidiana: una piccola differenza nelle condizioni iniziali e tutto può cambiare, quello che mai pensavi ti sarebbe potuto succedere succede e magari una sera ti ritrovi con una amica a bere una birra alla maddalena osservando dall'alto l'Augusta Taurinorum e le nostre vite incrociate o ai murazzi fino a tarda notte saltando da un locale all'altro. Ci hanno pure fatto un film: "Sliding Doors", ma è il solito e banale Happy Ending.

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