domenica, settembre 03, 2006

Un tranquillo fine settimana da sfascio

Questa è la vespa di mio padre, nel garage di casa nostra. Si tratta di in PX 125 del 1982. Una leggenda, l'ultimo ciclomotore a marce e in lamiera che rientra nella categoria "scooter" scritto con la C e non con la P, come per i modernissimi monomarcia giapponesi da 35 cavalli abbelliti con plasticaccia ed elettronica in abbondanza. Bello per taroccarlo, come si può vedere da tutti i fronzoli e i particolari cromati, comodo da guidare sia per andare in ufficio che per viaggi intorno al mondo, divertente per metterci le mani sopra e migliorarne le prestazioni e fare i gadani ai raduni di vespisti.
Già, anche i vespisti sono organizzati con i vari Vespa Club. Quello di Torino è abbastanza ben frequentato e, nonostante ci siano quasi mille iscritti, si conoscono tutti. Mio padre dice che è conosciuto come "Tanza e Punza", come le due zanzare di quella vecchia pubblicità del Peugeot che decidevano di farsi un giro e venivano poi investite da un'automobile, per via delle sue cadute.
Nella foto si vedono le conseguenze della caduta di oggi pomeriggio: un accorciamento di circa mezzo metro, impossibile farla tornare cone prima. Andava, dice, ai 60 all'ora quando, dietro una curva cieca una vettura che veniva in senso contrario gli ha tagliato la strada facendogli fare uno scontro frontale e un volo di trenta metri. Poi è arrivata l'ambulanza per i primi soccorsi, ma niente di grave, solo un po' di ammaccature, qualche ferita ma niente di rotto. Gli è andata bene, anzi direi che ha avuto proprio un bel culo.
La macchina con cui ha avuto l'incidente era un Peugeot.
Io invece sono andato per la seconda volta alla Festa Occitana a Santo Lucio di Coumboscuro. Nessun incidente, ma se mi è concessa la similitudine motoristica, è stato come farsi Torino-Roma in autostrata in prima: la carrozzeria non si è danneggiata, il motore non si è fuso, ma non è consiglibile farlo tutte le settimane...

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