giovedì, giugno 15, 2006

Gay Pride? Gaffe Pride!

Il prossimo fine settimana Turin sarà il palco-osceno di due importanti avvenimenti: il Gay Pride e l'EuroVespa. Devo ammettere di essere un po' amareggiato per l'attenzione che la stampa riserva al primo rispetto al mutismo dedicato al secondo. Lo trovo una gratuita ingiustizia nei confronti di chi si fa migliaia di chilometri su pezzi di storia per partecipare alla più originale delle sfilate motoristiche.
Con la mia vespa 50 (eh eh...) del 1971 mi ritenengo appartenente al popolo dei vespisti: scriverò quindi su questo blog qualcosa con tematiche connesse al Gay Pride sottolineando ancora una volta la natura caotica e irrazionale degli esseri umani.

Questa storia fa riferimento a fatti e personaggi realmente esistiti.
C'era una volta la mia compagna di classe Margherita che un bel giorno decise di andare a vivere a Torino con la una compagna di corso di cui non ricordo più il nome. La casa molto carina si trovava dietro il PAM di corso Massimo a due minuti in bici dalla facoltà di medicina e chirurgia che entrambe frequentavano e a un isolato dalla palestra di karatè che i miei vicini di casa frequentavano.
Per titrare sù qulche soldo in quel periodo ero solito accompagnare i due vicini di casa a karatè e, per non aspettare in macchina solo come un cane o, peggio ancora, per non sorbirmi un'ora di arti marziali infantili e relative madri casalinghe degli infanti, spesso andavo a prendere un caffè dalla mia amica Marghe e dalla sua "conqui" di cui non ricordo il nome.
Ciò che sto per raccontare accadde un bel pomeriggio di maggio, una di quelle giornate bellissime in cui ti senti leggero e spensierato come un ventunenne e non pensi che da un momento all'altro potrebbe accadere qualcosa di drammatico. Mi pare fosse un mercoledì, e come ogni mercoledì i due pupilli dovevano essere trasportati a karatè e io già pianificavo l'operazione :"li lascio davanti al cortile, parcheggio l'auto sotto casa di Marghe con i lampeggianti, così, casomai passasse un civic non mi fa la multa..." Citofono. "Sono Luca, Marghe c'è?" Risposta :"No, ma sali lo stesso che ti offro un caffè". Devo dire che la "conqui" di cui non ricordo il nome era proprio simpatica e molto alla mano. Entro saluto la "conqui" di cui non ricordo il nome la quale mi presenta a sua volta una sua amica di cui pure non ricordo il nome. Due chiacchiere di circostanza e salta fuori che l'amica della "conqui" di cui non ricordo il nome sarebbe andata alla festa che la sua sqauadra di calcio aveva organizzato per la promozione in serie B. Il discorso mi sembra interessante, anche se non ne colgo le potenziali insidie e, cercando di sembrare il più simpatico possibile "Wow, giochi a calcio femminile? Sei la prima ragazza che conosco che gioca a calcio! Toglimi una curiosità, se i giocatori di calcio maschile se la spassano con le veline, voi ragazze ve la spassate con i divi dello spettacolo?" Risponde la "conqui" di cui non ricordo il nome anticipando la risposta dell'amica che avevo conisciuto giusto 2 minuti prima: "Beh, non proprio, più che altro se la spassano tra di loro..." e io, cercando ingenuamente di guadagnare ancora qualche punto simpatia: "Oh Oh, Lesbicone!! Tu non sarai mica una di quelle, spero?"
Gelo. Silenzio. Brividi.
Vedo la "conqui" di cui non ricordo il nome cambiare espressione e la sua amica arrossire dietro un sorriso appena accennato e, nell'imbarazzo più totale sussurrare qualcosa che mi fa sprofondare di 10 metri nella sedia su cui ero seduto, mi sento affogare nella tazza di caffè che avevo in mano, qualcuno mi lanci un salvagente!!
Me la cavai tutto sommato ancora bene cercando di riparare l'irreparabile sostenendo di essere per la totale libertà delle scelte individuali e che l'importante era l'amore e non il sesso della persona amata...
A due anni di distanza questa storia mi fa ancora sorridere e mi piace raccontarla per fare della facile autoironia che, in fondo, e' l'unica arma ho per sdrammatizzare certe situazioni.

1 commento:

Vitalux ha detto...

Ero davvero carino.